Corrispondenza Negata

CORRISPONDENZA NEGATA… IL LATO POETICO DELLA MENTE” spettacolo con Serena Martinelli, Valentina Gianni e gli attori del Piccolo Teatro Sperimentale; voce esterna, regia, coreografie e testo di Federico Barsanti. Costumi del Piccolo Teatro Sperimentale. Le lettere e le citazioni dal libro “Corrispondenza negata” (Ed. Del Cerro); montaggio video a cura di Claudia Sodini; Musiche di L. Reed, D. Shostakovic, P. Smith, N. Simone, R. Aubry, G. Fauré, W. Mozart.

   

Da un’idea di Serena Martinelli ed una proposta della dott.ssa psicoterapeuta Giovanna Barigazzi ecco arrivare uno spettacolo a cura di Federico Barsanti ispirato ad una raccolta di lettere scritte dai malati del manicomio di Volterra, indirizzate ai loro familiari e mai recapitate da parte del personale dell’ospedale psichiatrico: il bellissimo e delicato libro-denuncia “CORRISPONDENZA NEGATA” Ed. Del Cerro (a cura dei Prof. C. Pellicanò, R. Raimondi, G. Agrimi, V. Lusetti, M. Gallevi) ce le restituisce nella loro drammatica vividezza e la trasposizione teatrale che ne esce vuole essere un sincero omaggio ad un libro di grande importanza e “voluto-sudato“.

Lo spettacolo ci porta dentro un mondo a volte trascurato, un mondo messo in disparte e volutamente nascosto a tutti i costi, ma di grande rilievo nella vicenda umana: i malati di mente e, soprattutto, il loro “trattamento” nei manicomi”. Nello specifico questo lavoro teatrale mira a far riflettere lo spettatore sulle innumerevoli questioni legate alla Diversità, alla “Censura come regola accettata della organizzazione funzionale di ogni istituzione totale“, ma lo fa in modo delicato, senza gridare, con la poeticità tipica dei lavori di Federico Barsanti che, in questo caso ha scritto anche un testo per le attrici Serena Martinelli e Valentina Gianni.

Lo spettacolo, in bilico tra onirismo e realismo (ci sono anche proiezioni video di grande intensità) guiderà lo spettatore nel mondo del “potere dell’uomo sull’uomo” lasciando uno spazio aperto all’interiorità, alla riflessione su noi stessi, sul nostro modo di agire nei confronti del mondo odierno. Il luogo dove si svolge lo spettacolo viene ogni volta trasformato dagli attori in una clinica per pazzi e il pubblico viene accolto direttamente dai “medici vestiti di bianco” muniti di macchine fotografiche e timbri per la schedatura. Lo spettacolo, che include anche un omaggio al pittore Lorenzo Viani, è arricchito da coreografie e splendide “fotografie in movimento” in bianco e nero che fanno parte di una importante mostra a cura di Tommaso Ferro e Francesco Zellini  presentata in molte località italiane.